Il territorio della provincia di Pisa comprende l’area Natura 2000 del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, le aree delle bonifiche di Vecchiano, Agnano, Lamapiena, Campaldo, Tombolo e Coltano, ed i territori ad esse afferenti e collegati, oltre alle aree della fascia collinare al piede dei Monti pisani.
La Toscana, e con questa la pianura pisana, è un territorio in cui negli ultimi anni sono nate numerose iniziative (spontanee, promosse dalla cittadinanza, o su azioni delle amministrazioni del territorio) per promuovere le filiere corte e i mercati locali.
La pianura pisana è un territorio ideale nel quale rafforzare e ampliare l’utilizzo delle filiere corte e dei mercati locali per coinvolgere un maggior numero di aziende agro-alimentari e di consumatori.
La filiera corta (commercializzazione che non prevede più di un intermediario tra agricoltore e consumatore) e il mercato locale (produzione collocata entro un raggio di 70 chilometri dal luogo di vendita) sono strumenti fondamentali per supportare lo sviluppo agricolo del territorio utilizzando le potenzialità del territorio stesso.
I mercati locali e le filiere corte, insieme, uniscono la prossimità geografica del luogo di produzione e/o trasformazione e quello di consumo con la vicinanza tra gli attori della produzione e/o trasformazione e i consumatori finali.
Questi strumenti sostengono il reddito dei produttori locali e promuovono la diversificazione delle produzioni e la riqualificazione della distribuzione alimentare sul territorio. Si tratta, infatti, di strumenti fondamentali per rinnovare il rapporto tra città e campagna.
La filiera corta e i mercati locali sono particolarmente rilevanti come motore di innovazione nell’ambito della produzione agricola sostenibile. Le strategie di vendita delle filiere corte e dei mercati locali hanno il loro fulcro nel concetto di prossimità, ma contemporaneamente fungono da strumenti per la trasmissione di valori aggiunti presenti nei prodotti commercializzati: per esempio la sostenibilità ambientale dei processi produttivi, la conservazione della biodiversità, il mantenimento delle tradizioni culturali.
A livello di produzione locale e di vendita con un numero minimo di intermediari, l’agricoltore riesce a far arrivare più facilmente al consumatore l’informazione sui metodi di produzione utilizzati e sulle implicazioni per l’ambiente di queste.
Nel caso di sistemi produttivi che includono l’obiettivo di minimizzare le esternalità negative dell’attività agricola e includono nella pianificazione aziendale la sostenibilità ambientale e sociale, oltre a quella economica, l’utilizzo di canali diretti di vendita a livello locale supportano
la comunicazione del valore di questa scelta e rafforzano il rapporto di fiducia tra le imprese agricole e i consumatori.
La Toscana, e con questa la pianura pisana, è un territorio in cui negli ultimi anni sono nate numerose iniziative (spontanee, promosse dalla cittadinanza, o su azioni delle amministrazioni del territorio) per promuovere le filiere corte e i mercati locali.
Tra le iniziative presenti sul territorio toscano, sono di grande rilievo:
–i mercati locali (mercati contadini in cui gli agricoltori vendono direttamente i loro prodotti);
–le botteghe di produttori (negozi di cooperative o associazioni di produttori che vendono direttamente i propri prodotti);
–i gruppi di acquisto solidale (gruppi di cittadini che acquistano direttamente dai contadini intrattenendo un rapporto non solo economico ma anche di solidarietà tra i membri del gruppo e con i produttori);
Dal lato del consumo, sono diversi i progetti di informazione e sensibilizzazione sull’alimentazione rivolti alla cittadinanza, con particolare attenzione all’educazione alimentare per bambini e ragazzi nelle scuole.